Saturday, January 2, 2010

One Year After

Mi fa tenerezza questo blog dimenticato da tutti e dallo stesso suo creatore. La storia stà così: pensavo ci volesse molto tempo per completare la scrittura del programma perchè ero e rimango nuovo alla programmazione Cocoa. Per cui progettai di tenere un diario della mia esperienza.
Avevo ragione sul fatto che ci volesse molto tempo, ma in condizioni normali. In realtà fui così preso dalla voglia di vedere il prodotto finito, che lavorai per un mese interrottamente e senza altro pensiero. Alla fine mi ero dimenticato del blog, ma in compenso avevo terminato il programma, registrato il dominio e creato anche il sito web.
Per un po' di tempo ho continuato ad aggiungere giochi al programma, anche spinto dalle gentili e quasi timorose richieste degli altri giocatori. Penso adesso di averne aggiunti abbastanza. Aggiungerne altri non cambierebbe il valore e l'utilità del prodotto. Se un domani mi appassionassi ad un altro gioco che richieda un mazzo di 40 carte, allora penserei sicuramente ad aggiungerlo a Chitarrella, ma solo perchè aggiungere un gioco a Chitarrella mi costerebbe 10 volte meno fatica che riscrivere un altro programma da zero; quindi lo farei per risparmiarmi la fatica di scrivere un altro programma, non perchè Chitarrella abbia bisogno di altro.

Man mano che procedevo nella creazione, mi affascinavo dei risultati e pensavo che lo stesso sarebbe accaduto a chiunque, e sognavo un successo planetario per Chitarrella e la sua trasformazione in un prodotto commerciale. Ben presto la realtà mi si è presentata diversamente: la massa dei giocatori Mac si è spostata sui giochi online, oppure sui giochi di azione, oppure sull'iPhone, mentre gli stranieri non vengono attratti da qualcosa troppo estraneo alla loro cultura.

Mi consolo pensando di non aver fatto male a nessuno, anzi di aver fatto bene a più d'uno. Su internet si viene bersagliati da pubblicità di bische online. La televisione ci lava il cervello con i suoi quiz ed i suoi pacchi, i tabacchini ci ammaliano con le loro lotterie. Io ho proposto un gioco dove non si vince nulla, ma neanche si perde nulla. Un gioco che ruba solo 5 minuti al lavoro, anche meno, ed in cambio regala alla mente una pausa che aiuta a portare a compimento le fatiche quotidiane.

Concludo con un consiglio ai pochi cyber-viandanti che mi dovessero leggere: non fate diventare il gioco una droga. Sappiatevene staccare. Tenetevelo da parte per quando sarete in viaggio da soli o in in simile momento in cui avrete bisogno di un solitario per ingannare il tempo.

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